sabato 4 maggio 2013

Laura Boldrini ha scoperto "il popolo marrone"

Da quand'è nato questo blog non ho avuto un minuto per spiegarne il senso. Un paio d'anni fa rimasi colpito da un post riguardante Daniela Santanché. Parlava del nulla, in pratica un frase che di per sé non voleva dire niente. Oddio, poteva anche essere la dichiarazione più brutale del mondo, non me ne frega niente. Il fatto è che sul suo conto riscontrai un'autentica pioggia di maledizioni sessiste e volgari della peggior specie, da parte delle stesse persone che animavano l'iniziativa "Se non ora quando", una specie di bordata neo femminista in chiave antiberlusconiana. Ricordiamo che nel 2011 si stava sfaldando la maggioranza di centrodestra proprio riguardo le cose che faceva nel suo letto il Presidente Abberlusconi.

11/10/2011, commenti nella bacheca de Il Popolo Viola

Pensai che il viola non fosse il colore più adatto per un popolo dal linguaggio così scatologico. Siccome vivono circondati da un immaginario turpe, da una visione malata e peccaminosa del sesso e da merde antropomorfe (che loro solitamente identificano negli avversari politici), pensai bene di creare una pagina dedicata a questi esseri che popolano il web, abbinando loro un colore più rispondente alle summenzionate inclinazioni. Ecco appunto Il Popolo Marrone. Brownies è stato solo una conseguenza di quella pagina e della comunità che lì si è creata.

Dopo due anni nulla è cambiato. Franco Battiato ha fatto un comunicato ufficiale, in qualità di assessore della Regione Sicilia, nel quale parlava apertamente di parlamentari prostitute, trasformando il chiacchiericcio becero delle peggiori pagine-sterco di internet in battaglia politica seria.

Oggi, con un governo tecnico-politico di grandi intese tra centrodestra e centrosinistra non eversivo, ci ritroviamo alcune presenze femminili in diversi ministeri-chiave, oltre alla presidenza della Camera dei Deputati, affidata a Laura Boldrini.

Il nuovo che avanza, l'opposizione "informata" e d'alto livello, quella che vive di Web e partecipazione libera, proprio attraverso i commenti della sua gente, propone critiche di questo livello contro il governo:


Grillino modenese
Ci risiamo. Le donne che sono state a contatto con Abberlusconi Sirvio e il suo partito sono tutte mignotte. Quelle che in modo diretto o indiretto entrano a contatto con le prime, sono mignotte pure loro. E Battiato ha ragione.

Non voglio tornare sulla denuncia civile fatta da Laura Boldrini contro la coglionaggine di chi minaccia, diffama e smerda professionalmente i suoi nemici su internet. Dichiara che bisogna aprire una riflessione, senza introdurre nuovi reati. Sono d'accordo.

Voglio solo aggiungere che Il Popolo Marrone, in fin dei conti, è nato proprio per questo. 

Lo scrivente è dalla parte delle donne in politica trattate come un cesso pubblico sin da quando il PDL chiedeva le dimissioni della consigliera Nicole Minetti e da prima, quando si portava alla gogna chiunque rientrasse nelle liste nere di Repubblica. La mia presa di posizione a favore della Boldrini è solo l'ultimo atto di un impegno contro il sessismo malato che mi ha visto partecipe nel sottolineare ed evidenziare le peggiori degenerazioni di internet e delle comunità di puttanieri repressi che sono soliti collegare la bava al modem, pensando che, col loro ringhiare, la connessione internet possa essere più spedita.

Mi chiedo, a questo punto, se "Il popolo del web" sia da prendere sul serio o no. 

Perché se lo strumento internet è uno come tutti gli altri, solo più all'avanguardia, tanto da poter essere utilizzato per scegliere i parlamentari o il Presidente della Repubblica, allora anche le minacce e l'odio diffuso via internet da intere comunità di utenti sono pericolosi e devono essere trattati come in tutti gli altri canali di diffusione e in tutti gli altri aspetti della vita. 

Se, al contrario, in favore di una non meglio definita libertà del web, dobbiamo lasciar correre gli insulti e le "sgommate" (come siamo soliti chiamare su Il Popolo Marrone le schifezze lasciate ovunque dagli utenti più inferociti) poiché si tratta di mascalzonate prive d'interesse e di rilevanza sociale, allora non voglio nemmeno sentir parlare di democrazia liquida o diretta o partecipata attraverso internet. 

Occorre immediatamente una scelta. La vita "social" su internet è integrata a quella reale o è una robaccia da ragazzini in overdose da topexan che possono permettersi minacce di morte e di rivoluzione armata un giorno sì e un giorno sì? Dalla risposta a questa domanda dipendono le future evoluzioni della vita politica italiana. Ma temo che non sarà facile ottenerla.

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