martedì 26 febbraio 2013

Psicodramma Democratico



Diciamocelo chiaramente. Sarebbero stati scontenti in ogni caso.

Dopo le prime proiezioni, alle 15,30 del pomeriggio, un mare di sinistri era già indignato. Eppure erano dati per vincenti di 5-10 punti percentuali. 

Non c'è modo d'accontentarli. Non sarebbero felici nemmeno se riprendesse vita Baffone e se questi venisse ad okkupare l'Italia con l'Armata Rossa. Troverebbero sempre il motivo per essere inappagati, incompleti, vuoti nel profondo dell'animo. Perché Maurizio non ha vinto Master Chef o perché l'ultimo Angelus del Papa non ha menzionato l'ormai prossima uscita del nuovo disco di David Bowie. Ve li immaginate che di colpo smettono di far sciopero al liceo classico solo perché adesso sono loro a comandare?

Appena è incominciata la rimonta di Berlusconi, lo snobbismo fisiologico dei socialisti (o cripto-socialisti) si è trasformato in un vero e proprio psicodramma collettivo.

Il cataclisma vero e proprio si è abbattuto al momento del "pareggio".

La candidata modenese della lista Ingroia che afferma "da oggi evado le tasse" è solo uno dei tanti momenti esilaranti della giornata dello spoglio. 
Il resto è tutto un brulicare di insulti a quella parte d'Italia che la pensa diversamente. Chi vota diverso sarebbe (a piacere) ora un colluso, ora un mafioso, molto più spesso un ignorante e talvolta semplicemente una merda o un figlio di puttana.

L'aggiornamento di stato di una consigliera comunale PD è tutto dire:


Perfettamente in linea con il sentire comune della sua gente

chi si esprime con frasi del genere non è né cattivo né stupido (non necessariamente), solo disabituato al dialogo con persone diverse e al pluralismo. Alla faccia della democrazia!

Alla fine, però, questa mania di dividere il mondo sempre tra buoni e cattivi, tra persone degne di vivere-pensare-votare e persone indegne e quindi mafiose o chissà cos'altro non ha fruttato molto.

Montagne di messaggi in cui si dice "me ne vado dall'Italia" solo per prendere le distanze dai "diversi". Non si a voi ma a me sembra una roba d'un classismo-razzismo disarmante. Una massa di radical chic arroga a sé il monopolio del pensiero critico e declassa tutti gli altri a veri e propri criminali.

Il top della serata, una albanese che, per prendere le distanze dall'Italia, invece di tornarsene nel suo Paese, sbotta in questo modo


In poche e semplici parole, la democrazia per loro è una brutta brutta bestia. Piace ai socialisti solo quando sono loro a stravincere. Idem per quanto riguarda le tasse, la cosa pubblica e tutto il resto. Le elezioni per loro sono robaccia inutile, da plebaglia. 

Il PD ha incominciato questa campagna elettorale da più di un anno. Avrebbe dovuto asfaltare Berlusconi. Ha persino scelto il suo uomo migliore interpellando tutto il popolo delle primarie. 

Il resto è storia: la campagna primarie tutta incentrata sul concetto di usato sicuro, la vittoria schiacciante di Bersani a colpi di fango ed illazioni su Renzi, additato di essere un Berlusconi 2.0, ed ora il sostanziale pareggio tra Bersani ed il vero Berlusconi, rinato dopo il KO di Santoro in trasferta. Pochi sarebbero stati in grado di partire da un vantaggio stratosferico e finire col pareggio. Orbene, Bersani ce l'ha fatta. 

I soliti premi Nobel. I democratici, per allontanare quello che dipingevano come "nuovo Berlusconi", forse saranno costretti ad aprire le porte al Berlusconi vero, se vorranno evitare il compromesso con Monti e Grillo e governare. 

In effetti, formalmente hanno pure vinto (di un mezzo punto alla Camera) ma si rendono conto che una vittoria del genere serve solo a consegnare a Bersani un giocattolo vuoto, un'arma scarica, utile a bruciare il loro candidato migliore e, forse, persino a disintegrare la loro occasione più preziosa, quella contro un Berlusconi a loro dire stremato, vecchio, inutile, poco credibile ed elettoralmente impresentabile. Tant'è che quasi perdevano.

Veniamo al dunque. Il PD insieme a tutti i suoi funzionari palesi o striscianti ha seminato per decenni il germe di una mentalità anti-storica ed anti-occidentale. Ha amabilmente allevato nel suo ovile una massa di potenziali elettori sempre incazzati e scandalizzati per ogni minima puttanata. Il Partito si è reso complice di interpretazioni oltranziste della Costituzione, di false informazioni su tutto, ad esempio sull'art.18 dello Statuto dei lavoratori ed ha portato avanti un'etica che fa sembrare Ruhollah Khomeyni un magnate del porno. 

I democratici italiani sono colpevoli di non aver mai spiegato ai loro elettori che esiste un mondo là fuori. Purtroppo si è preferito tenere tanti uomini e donne al calduccio, per godere del tepore di una ideologia in fase di decomposizione avanzata. Il livello di falsificazione della realtà è così avanzato che oggi qualcuno si chiede addirittura come mai gli italiani votino per il proprio utile o "per soldi". Per quale motivo si dovrebbe eleggere un proprio rappresentante, se non per fare i propri interessi? Per fare un regalino a Rosy Bindi? Loro amano l'usato sicuro. Magari sono spinti da puro amore e vogliono offrire un sostentamento ai loro idoli. Ma non possono aspettarsi che tutti gli italiani siano mossi da simile filantropia.

Il risultato è che questa massa di gente insofferente alla modernità ed alla complessità si è ritrovata a dover fare i conti con un fenomeno molto più consono alle sue esigenze culturali: Grillo. Ecco come mai è avvenuto il grande travaso dei potenziali elettori di sinistra sul Movimento 5 Stelle. 

Si chiedono come mai abbiano solo perso elettori senza conquistare un solo nuovo fesso in grado di votarli. Qualcuno addirittura si domanda se non fosse il caso di formulare qualche proposta, qualche promessa in alternativa a quelle di Berlusconi. Intanto, ormai, è troppo tardi. Non resta loro che godere dell'elettorato usato e sicuro.

Certo non tutti i voti del M5S vengono dal centrosinistra, ma è da questa parte che è stato totalmente sprecato l'enorme gap di potenziale consenso e di acclarata avversione a Berlusconi. Niente da fare. Lo sdegno equo e solidale tra PD e PDL è stato più forte del senso di appartenenza alla sinistra e dell'adesione al programma metaforico-democratico e all'agenda filosofico-vendoliana. A questo si aggiunge il fondato timore di un terrorismo fiscale che, forse, spaventa più dell'alea dell'irrealizzabilità delle promesse di Berlusconi o di Grillo.

Però non tutto è perduto, qualcosa di buono l'abbiamo ottenuto, grazie ad Ingroia. Di Pietro è fuori dal Parlamento, la sinistra hardcore resta esclusa, il tentativo di riciclare Rifondazione è miseramente fallito e quel 3% in meno ha letteralmente spezzato le gambe al cntrosinistra. Una vera Rivoluzione Civile, insomma. Ingroia ha mantenuto le promesse senza neppure arrivare in Parlamento: ha fatto pulizia. 

Agli snob non resta che trattare con Monti, narrato come una specie di Lucifero, o fare un patto con Grillo, bersaglio costante di denigrazione e sberleffo. Vedremo se ai democratici faranno ancora schifo il liberifmo del primo dei due e il populifmo del secondo, quando sentiranno il profumo irresistibile delle poltrone. Auguri, siete i migliori.

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