venerdì 26 ottobre 2012

Il manifesto de Il Popolo Marrone



1. Noi siamo per le comunicazioni vaghe, le mezze parole, le frasi sibilline, le carezze al cerchio ed il solletico alla botte. Tutto deve cambiare, tranne il linguaggio e i modi di fare, mutuati dalla miglior tradizione democristiana. 
2. La Terza Repubblica sarà fatta non da partiti nuovi ma da manifesti nuovi, uno al giorno, così ci misuriamo in base alle adesioni. Poco importa se c’è chi aderisce a più manifesti. Per noi il cittadino conta così tanto che lo contiamo più volte.
3. Flirtiamo con tutti perché siamo di mentalità aperta. Gli unici con cui non ci intendiamo sono quelli che in teoria dicono le stesse cose che diciamo noi (e da più tempo magari).
4. Legge elettorale: siamo contrari alle quote rosa perché per noi devono fare politica i migliori, ossia quelli che prendono più voti. Libero mercato, no? Però siamo contrari anche alle preferenze, i migliori li decidiamo noi. Non siamo mica al mercato del pesce, no? 
5. Tasse: devono assolutamente diminuire, per questo siamo per il Monti-bis. Il primo non c’è bastato.
6. Diritti civili: è civilissimo il nostro diritto di voler tenere stretto a noi l’elettorato cattolico. O meglio, la nostra idea di quello che pensiamo che sia l’elettorato cattolico.
7. Niente IMU per gli immobili commerciali della Chiesa Cattolica perché si tratta di una tassa ingiusta, figuriamoci se dobbiamo fare in modo che ancora più gente paghi qualcosa d’ingiusto (e comunque, dopo Monti, ancora Monti).
8. Giustizia: è giusto essere vaghi. Al massimo se qualcuno finisce dentro gli facciamo una leggina per farlo uscire. Tanto per ribadire quanto siamo diversi da quelli di prima. Siamo così nuovi e così oltre, che vogliamo già ilbis senza nemmeno aspettare che il pubblico lo acclami con un applauso.
9. Giovani: sotto i settant’anni. Giovani-bis: sotto i novant’anni. Tutti gli altri: in pensione. 
10. Vogliamo cambiare tutto, affinché nulla resti com’è, perché non ci sta bene niente. Anzi, vogliamo un bel bis!
ADERISCI ANCHE TU!

giovedì 25 ottobre 2012

Indovinello barbaro


Ecco lo stralcio di un comunicato che ho rinvenuto sul web.
“E’ una barbarie! In un Paese civile i magistrati non possono sindacare l’operato de _____. Invece in Italia, che è un Paese sui generis abbiamo alcuni giudici che vorrebbero giocare a fare a pezzi il lavoro de ______. Il rischio, alla fine della fiera, è che _____ non si senta più libero di svolgere il suo dovere al meglio, considerata la spada di Damocle che pende dietro la sua testa: certi barbari non aspettano altro che fare a pezzi i loro nemici.”
Indovinate qual è la parola mancante.
a) Il giornalista
b) Lo scienziato
c) Il politico
d) Il magistrato
Rispondete come vi pare, io la mia opinione la affido all’Uomo Ragno e la trovate sotto la sua foto.
"da grandi poteri derivano grandi responsabilità"

martedì 9 ottobre 2012

Io non seguo i talk show politici


Ma mi diverto da morire ad osservare le reazioni di chi li segue. Su internet.

In genere i tipi sinistri si limitano a condividere il monologo del comico di turno. Perché fa tanto ridere, perché sarebbe lui il candidato perfetto. Perché le cose le dice in faccia. O con i dati alla mano. Il resto del dibattito a loro non interessa.
I destri non hanno reazioni. Se condividono qualcosa su facebook, durante la trasmissione, è di certo una canzone di Vasco Rossi.
I liberali ovviamente sono i migliori. Seguono e commentano tutto. Tante belle parole, tante osservazioni intelligenti, puntuali e sagaci. Poi se ne vanno sotto la tunica di Buttiglione.

lunedì 1 ottobre 2012

Montezemolo finalmente annuncia che scende in campo… per il Monti bis


Scuola media. Un periodo molto formativo della mia vita. Un giorno, all’uscita (notoriamente il momento del fight club), un amico che chiameremo convenzionalmente Tizio, decide di vendicarsi contro una sorta di bulletto a cui nemmeno daremo un nome.

Così l’amico Tizio si sfila lo zaino e lo ripone in un’aiuola. Tipico gesto di chi vuol fare a botte.  Finalmente la giornata di scuola avrebbe avuto un senso. Era chiaro a tutti che la vendetta stava per incominciare. I ragazzini si radunavano. Qualcuno addirittura scommetteva. L’eccitazione si tagliava con un tagliaunghie.
Tizio si sfila il giubbotto e lo poggia sullo zaino. Qualcun altro chiamava spettatori da diverse scuole. Persino dall’istituto professionale. Artiglieria pesante insomma. 
Tizio si sbottona la camicia, persino i polsini. Mette in tasca l’orologio. Un paio di ragazze svenivano perchè scandalizzate. Una di loro, però, continuava a cantare “Un battito animale” di Raf anche da svenuta.
Tizio si rimbocca le maniche con l’aria sprezzante del pericolo di chi sta per guardare in faccia alla morte. Gli spacciatori smettono per un attimo di vendere crema per scarpe. Gli scarabocchiatori di muri coi vestiti larghi decidono di fermare la loro opera quasi notarile di certificazione di tutti i muri della città.
Tizio fa tre passi verso il suo innominato avversario, lo guarda fisso negli occhi e gli dice “Ora vado a chiamare Flavio!”. E così fu. Corse a chiamare un altro bulletto per fargli sistemare la faccenda al posto suo. Un boato di risate avvolse il cortile della scuola.
Può anche essere morto qualcuno, francamente non ho idea di come questa storia sia andata a finire. Ricordo tutti quei preparativi, tutta quella sceneggiata pomposa, quell’entrata in grande stile, nonchè la tanta gente mobilitata ed accorsa da ogni angolo del paese… per un “Ora vado a chiamare Flavio!”. Credo che tutti, di questa storia, oggi ricordiamo solo quanto fu ridicola.

Tutto normale


Su Rai uno stasera lo sceneggiato su Tortora. 

Poi, in seconda serata, tutti a fare gli investigatori con Bruno Vespa.