martedì 5 marzo 2013

In difesa di Roberta Lombardi


«Prima che degenerasse, il fascismo aveva una dimensione nazionale di comunità attinta a piene mani dal socialismo, un altissimo senso dello Stato e la tutela della famiglia»
Si tratta di una dichiarazione della neo capogruppo 5 Stelle alla Camera dei Deputati Roberta Lombardi, appena travolta da una colata di fango e melma, oltre alla "rituale" richiesta di dimissioni.

Secondo me, al contrario, l'Onorevole Lombardi dev'essere difesa energicamente e senza cedimenti. La sua personalità e la sua stessa dichiarazione sono (e devono rimanere) un monito pro futuro sulle comuni basi socialiste del "senso dello Stato" fascista e del Movimento 5 Stelle. Qualora a qualcuno tale evidenza dovesse passare di mente. Quest'episodio, tutt'altro che spiacevole, è anche l'ennesima occasione per comprendere come mai Beppe Grillo non voglia togliere il bavaglio dai suoi eletti. 

La libertà d'espressione è sempre imprescindibile, anche (e forse soprattutto) quando tende a far venire alla luce posizioni scomode. 

Chi vuol fare opposizione politica al Movimento 5 Stelle non può limitarsi a strumentalizzare frasi come queste, addirittura agitando lo spauracchio (risibile) del reato di apologia, non deve nemmeno ricorrere a mezzucci come l'arresto di una consigliera 5 Stelle genovese per spaccio di droga, ma deve proporre un'alternativa vera, basata su contenuti diversi da quelli grillini. Primo tra tutti, la libertà dell'individuo. Secondo, la lotta ad ogni forma di collettivismo socialista, sia in forma tradizionale, sia in forma fascista, sia sotto nuove spoglie pseudo-post-ideologiche. 

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