Kompagni!
Stavo per editare il seicentesimo meme sulle promesse di Berlusconi.
Vi restituirò questo, quello, quell'altro. Un vero spasso.
Purtroppo, però, mentre elaboravo nuove scintillanti battute per sminuire le promesse del Caimano, ho pensato che anche noi sbandieratori di kefiah dovremmo incominciare a far sentire la nostra voce in questa campagna elettorale. Perché, certo, vorremmo perdere, ma non troppo brutalmente. Se no qua si rischia che perdiamo le nostre preziose quote negli enti che contano.
Insomma, non può bastare lo sfottò, occorre qualche idea.
Idea n. 1: Serata di commemorazione di qualche intellettuale più o meno organico al Partito. La Rai ci ha offerto uno spazietto per ricordare Giorgio Gaber. Sempre sia lodato. Solo con quella serata abbiamo guadagnato 3 o 4 punti percentuali, poi prontamente ceduti al compagno Ingroia.
Idea n. 2: Serata di declamazione della Costituzione italiana in Rai. Leggasi, "serata contro Berlusconi". Eravamo indecisi se chiamare Stefano Rodotà o Roberto Benigni. Per rispetto nei confronti dell'intelligenza e del comprendonio dei kompagni, abbiamo chiamato il secondo.
Idea n. 3: Trasformare il Festival di Sanremo in un avamposto antiberlusconiano. Insomma, mancano solo Serena Dandini, Paolo Rossi e Piero Ricca. Il tutto sempre in Rai, stiamo scherzando? Super ospiti, per tutte le quattro serate, gli Inti Illimani.
Idea n. 4: Iniziare a sparare qualche promessina piccolina pure noi. Vediamo come.
Siccome non siamo populisti, e nemmeno qualunquisti, siccome siamo gente seria, non facciamo promesse che non possiamo mantenere. Almeno finché non è sicuro che ci aspettano cinque anni d'opposizione.
Non vi proponiamo voti di scambio, compandovi Balotelli. Perché non possediamo una squadra di calcio e se ce l'avessimo faremmo di tutto per farla a pezzi. Garantito.
Non vi proponiamo patti usurari promettendovi di restituirvi l'Imu già pagata. Perché pensiamo che l'Imu sia stata solo una carezza. Qua ci vuole lapatrimoniale e lalottallevasione, altro che chiacchiere. Bisogna requisire e deportare. Come faceva Baffone.
All'insolenza di chi, in procinto di presentarsi alle urne, promette di fare i bassi interessi degli italiani, noi contrapponiamo la serietà di chi degli interessi degli elettori se ne frega altamente.
Chi fa promesse si rende ridicolo, quel che ci vuole è un po' di sobrietà nella campagna elettorale. Niente parole altisonanti. L'unica cosa che deve risuonare forte e chiaro il seguente monito: memento mori.
Non saranno le belle parole a conquistavi, ma solo la vostra fede nel Partito.
Perché noi siamo più belli, più intelligenti, più sensibili, più onesti, parliamo ogni tre minuti di questione morale e, sul piano squisitamente antropologico, ve lo mettiamo nel culo. Abbiamo circa sei o sette stadi evolutivi in più rispetto alla destra. Siamo così avanti che ci manca poco a diventare pura luce e a riunificarci con il plasma iperuranico di Berlinguer e Pertini.
[minuto di religioso silenzio]
[applauso commosso]
[ora possiamo ricominciare]
Alle promesse strampalate noi contrapponiamo l'annientamento morale di chi osa votare contro la nostra indicazione.
Va bene fare la finta ironia contro il PD, va bene fare autoflagellazioni ipocrite a mezzo dei soliti comici pagati dal contribuente, ed è davvero divertente far proliferare pagine di finta satira su "L'Apparato" e simili modi di dire. L'importante è che, quando si tratta d'andare a votare, prendiate quella benedetta matita e mettiate la crocetta sul PCI o sui suoi aventi causa, in ultimo, il PD.
Chi non vota per noi è quantomeno un mafioso, un pedofilo, una puttana, un servo o un ebreo. Sì, perché per noi tutto è una questione morale. Per cui, preferiamo il ricatto morale alla promessa immorale di Berlusconi.
O meglio, l'unica cosa che promettiamo è che starete peggio, ma starete peggio tutti, con tanta equità. Farete una vita ugualmente miserabile, vivrete tutti nel terrore, dilaniati dal fisco oppressore e da tasse che avrete modo di apprezzare e delle quali indubbiamente v'innamorerete. Fino alla morte, che saluterete con immenso piacere, come una liberazione.
Siccome, in fin dei conti, ciò che vi spappola il cervello è l'invidia sociale, tutto sommato sarà appagante per voi il declino generalizzato ed indistinto. Tutti sulla stessa barca.
Non dovrete invidiare chi se la spassa o chi ha una vita sessuale movimentata con interi condomini di mantenute (per cose del genere è previsto l'inferno, chiedete conferma al costituzionalista Benigni), chi per divertirsi compra un calciatore, chi -addirittura- per far divertire gli altri compra un calciatore, magari solo per risultare simpatico ed avere consensi. Chissà che peccato mortale.
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