sabato 3 novembre 2012

Dimmi che gioco fai e ti dirò per chi voti


Un tempo chi apparteneva allo stesso schieramento politico si riconosceva da forti ed inequivocabili segni esteriori. Dall’eskimo, dall’uso di parole come “amici” o “compagni”, o dalla mitragliata politica.
Poi è venuto il tempo di internet e tutta la massa composta da indignati, grillini, e gli occupy something non li riconosci facilmente perché si mischiano tra la folla, anzi, tra i tablet.
Un modo facile per capire se il tuo interlocutore è uno di loro è verificare se conclude le sue frasi con “FATE GIRARE!!!!1!” oppure“SVEGLIAAA!!!!1”. Non c’è parola tra quelle che scrivono che non finisca con una serie di punti esclamativi e numeri uno. All’inizio pensavo che fosse tutto frutto di una confusione nel tener premuti due tasti della tastiera contemporaneamente. Non è questa la spiegazione. Nella comunicazione orale, infatti, sono soliti parlare urlando (ecco i punti esclamativi) finendo ogni frase con la parola svegliaaaunooo o fategirareeeeuno (come nel noto tormentone “italiaaaunooo”).
Non è una deformazione indotta dall’uso del web come fucina di catene di Sant’Antonio. Si tratta, al contrario, di una lunghissima partita ad Uno iniziata dal guru Beppe Grillo più di tre anni fa.

Avete capito bene, sto parlando del gioco di carte. Ogni partito ha il suo.
Così ho pensato di fare uno schema con i principali giochi e giochetti dei partiti italiani.
Ovviamente partiamo dal Mov.Cinque Stele. Come già detto, abbiniamo il noto gioco chiamato Uno. Se incontrate qualcuno che vi propone partite a Uno, è sicuramente del partito di Grillo. Quindi cercate di assecondarlo. Paradossalmente, questa gente che milita nel partito di un comico non ha il dono dell’ironia. Beh, non è che gli altri siano tanto disposti a far dell’autoironia o a sopportare la satira. Non ci credete? Proseguiamo nella lettura e se vi sentite offesi allora non siete meglio dei grillini.
PD. Il gioco è Indovina Chi. Tu chiedi cose tipo “è più bella che intelligente?” e se ti rispondono di si, già puoi farti l’idea su chi è che vince le primar… ehm.. il gioco. Poi vabè, durante la partita c’è l’inconveniente che le regole cambiano nel caso qualcuno risponde nel modo sbagliato alle domande. Comunque ci sono pezzi di partito che si dissociano rispetto a questo gioco poiché non pare rispondente alle esigenze di tutte le correnti. Quasi tutte però concordano su un altro gioco. Il gioco della sedia, in una simpatica variante con la poltrona al posto della sedia. Di turno in turno invece di diminuire le poltrone si moltiplicano esponenzialmente.
PDL. Poker. Ti siedi a tavola appositamente chiamato perché pare che ci sia un pollo da spennare. Ma non lo vedi. Forse perché sei tu.
Terzo Polo (UDC & friends). Una variante del Monopoly, ovvero Terzopoly. Il gioco rispetto all’originale varia di poco: invece d’accumulare immobili (quella è roba per noidellitaliadeivalori) accumuli liste civiche nazionali che Monti e riMonti come ti pare e piace. L’importante è che cambiate incessantemente i loghi dei partiti e che se qualcuno vi elimina dal gioco rispondiate “che fai mi cacci?” oppure, se è indeciso su come giocarsi la mano gli dite “ma che sei choosy?”. Poi non vi preoccupate se nella partita vi ritrovate cani e porci a giocare, è normale. Scelgono i giocatori affiggendo manifesti per le strade. Ogni giorno uno diverso.
Fermare il Declino. Il noto movimento di Oscar Giannino e tanti altri amici. Il gioco è una simpatica (mica tanto) variante dello Scarabeo. E cioè il mitico SacaraBoldrin. Dovete pescare lettere nel sacchetto e formare parole che nessuno comprende, in lingue inventate, perché se qualcuno le capisce o scrive cose comprensibili allora è un deficiente e potete insultarlo (anche pestarlo). Vince chi è più settario ed elitario e riesce a far a meno di tutti quanti gli altri. Chi perde non ha diritto a un cazzo e viene emarginato e lasciato morire.
IDV. Cluedo, ossia un gioco in cui hai a disposizione un tot di armi, un tot di delitti, un tot di sospettati e devi indovinare chi è il colpevole. Molto noioso, se devo essere sincero. Finisce sempre allo stesso modo con Burlesconi che viene rinviato a giudizio. Al massimo vi può capitare il reato in cui è possibile la citazione diretta in giudizio. Poca roba comunque.
Sinistra ecologia e libertà. Ci si mette tutti in cerchio, ciascuno con un foglietto con su scritta una parola. Chi è seduto di fronte deve indovinare la parola facendo perifrasi così lunghe che sono narrazioni, senza poter utilizzare la lettera “z”, sostituendola in automatico con la parola “f”. Quindi, ad esempio, “narrazione” è “narraFFione”, “assoluzione” è “aFFoluFFione”. Alla fine del gioco ci si rende conto della banalità delle parole che ciascuno conserva scritta sulla fronte e si rimane parecchio delusi. Tanto poi si vince tutti, perché pure la vittoria è un bene comune.
Lega nord. Caccia al tesoro. Con le solite parole “acqua”, “fuoco” e “fuochino”. Il tutto mentre si gira con la torcia in mano tra i campi rom o tra le palandrane. Poi se qualche torcia -per puro caso- tocca qualcosa, fa tutto parte del gioco. Il tesoro, comunque, è sempre a Roma. Gioco monotono.
Radicali. Mago comanda color. Ovviamente il mago è sempre Pannella.
I Responsabili. Il mercante in fiera.
Vari partiti comunisti dalle più disparate sigle, estrazioni, correnti e particolarità. Il gioco della bottiglia. Molotov.
Vari partiti fascisti dalle più fantasiose sigle, estrazioni, correnti e basette. Come tutti sanno, questi ultimi non sono tipi adatti ai giochi da tavola. Sono più per l’azione. E poi sono dei nostalgici. Sempre a penare Lui. Il loro gioco non può che essere il Bungee jumping.
Gli elettori? Ovviamente alla fine giocano tutti allo stesso gioco: (S)memory.

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