sabato 1 settembre 2012

Una giornata senza dito medio


Martedì scorso faccio un incidente che rende momentaneamente inutilizzabile il dito medio di entrambe le mani.
Tra tutte le parti del mio corpo che potevo ferirmi si tratta, forse, di quella più buffa.
Non per me. Non ha niente di buffo ritrovarsi con un paio di polpastrelli in meno. Senza contare il dolore. Non ho mai sopportato tre cose: la musica portoghese, i bambini all’uscita di scuola ed il dolore.
Le reazioni della gente al mio piccolo problema alle dita sono state tutte molto originali.
Il 90% della popolazione maschile ha fatto allusioni sessuali riguardo presunte vagine dentate. Velo pietoso mode: on.
Le donne invece non perdono occasione per trasformarsi in crocerossine.“L’hai disinfettato?”“sei andato al pronto soccorso?”. No, ho inserito le dita in una fogna e mi sono divertito a scrivere “ti amo” sull’asfalto con il guano.
Tutti, ma proprio tutti: uomini, donne, omosessuali e falsi-gay/bisex-per-moda mi hanno chiesto in mille modi la dinamica dell’incidente. E se non volessi o non potessi dirlo?  
Solo ora mi rendo conto di quanto sia indispensabile il dito medio. Trazioni, escavazioni, igiene personale. Niente di tutto questo è possibile senza dito medio. Solitamente relegato alla sua funzione più becera (mandare a quel paese la gente), esso riveste un’importanza fondamentale nella vita quotidiana.
Per esempio, adesso non so come scavare per conservare gli ultimi cadaveri rimasti.

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