martedì 10 luglio 2012

20 buone ragioni per essere felici del ritorno di Silvio


Venti serie motivazioni per cui spero che Berlusconi si candidi. 

1. La mafia tornerà ad essere un problema. Anzi, IL problema dei problemi.
2. Saviano torna ad essere un eroe e non un “sionista”, come è solitamente apostrofato dalla gente che lo sosteneva fino all’altro ieri. 
3. Insieme al Cattivo torneranno i Buoni e ci sentiremo ancora una volta tutti dalla stessa parte. Si potrà entrare in un bar, sparare la prima frase che ci viene nella mente e andare tranquillamente a segno. Anche un rutto andrà bene.
4. Si venderanno i giornali. Nessuno si porrà più il problema del finanziamento pubblico. Perché, se non dici certe cose, allora è c’è il bavaglio.
5. Si venderanno i parlamentari. Nessuno si porrà più il problema del finanziamento pubblico ai partiti. Perché, se non è il popolo a finanziare i Buoni, chi cazzo lo batte a Berlusconi?
6. Le persone di sinistra (anche quelle che non sanno di esserlo e dicono di essere obiettive o, peggio ancora, di saper andare oltre le ideologie) smetteranno di parlare di Massoneria, complotti mondiali, Ufo, Maya, e rettiliani, avendo riempito il vuoto cosmico lasciato da Berlusconi nelle loro vite. Si tornerà a parlare di Gonflitto d’inderessi, delle brostitude, delle feste ad Argore, e soprattutto si tornerà a fare ottime battute sulla statura della gente. Che fanno molto progressista. 
7. Torneranno i film italiani impegnati.
8. Antonio Di Pietro va ad accendere un cero alla Madonna.
9. La7 non avrà fatto un buco nell’acqua a chiamare Santoro nella sua squadra.
10. Report non passerà le serate a parlare di aspartame.
11. I comici la smetteranno di rendermi triste.
12. La legge sulle intercettazioni telefoniche, così come pare sia voluta dal Colle, tornerà ad essere un bavaglio, una cosa inaccettabile, nonché un pericolo per la democrazia.
13. Nel frattempo abbiamo toccato con mano la mitica leadership di Alfano.
14. L’UDC se ne va una volta per tutte col centrosinistra e non se ne parla più. Oddio, non ci giurerei.
15. Se c’è qualcuno, in FLI, che ha nostalgia degli ex camerati, fa in tempo a tornare sui suoi passi. E se c’è qualcuno che, invece, pensa di stare nell’IDV, può anche andarsene con Di Pietro. Peggio di Scilipoti non può essere.
16. Nel frattempo abbiamo sperimentato quanto siano propositivi i piani alti del PDL e quante grandiose proposte hanno saputo fare. Come non ricordare l’entusiasmo popolare per il semipresidenzialismo alla francese, un tema che ha scosso i giovani e i meno giovani simpatizzanti del centrodestra, o per le battaglie liberali al fianco dei tassinari, dei farmacisti, dei notai e degli avvocati. Per non parlare dello spauracchio delle “coppie gay”, agitato dal Segretario Alfano in contrapposizione alla Sinistra di Zapatero. Tutte esperienze che hanno accorciato le distanze con i principali partiti europei d’estrazione liberale. 
17. Adesso l’idea di stampare moneta a piacimento non è più solo la trama di un bel film di Totò, ma un serio e lucido programma politico.
18. E, attenzione, il programma di cui al punto 17, non piace solo ai berluscones frettolosi che non hanno avuto la pazienza di attendere la smentita (“era una battuta, mi avete frainteso ancora una volta!”), piace anche a tutto il popl(in)o del web, quello che capisce e sa tutto, quello che si sente come l’ago della bilancia e invece è il peggio che possa esistere. 
19. Vince la sinistra. Patrimoniale. Lotta all’evasione. Ancora più tasse. E ancora tasse. Una bella scorpacciata di tasse. Il tutto mentre i compagni, tutti vestiti con tute di latex e borchie, con evidenti buchi nelle parti intime, godono a non finire. Collasso. The end, beautiful friend, this is the end, my only friend, the end.
20. E magari, nel frattempo, tra noialtri si riparte da ZERO, rovistando tra il fango e tra la merda, facendo a meno, una volta per tutte, di tutta questa gentaccia da niente che non ha mai detto e non dice una sola parola UNA che sia minimamente liberale.

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